Porto Rotondo sorge in un’insenatura naturale quasi circolare, compresa nella parte nord-orientale della Sardegna. Uno spazio geografico che ben si prestava ad essere attrezzato per diventare uno dei più affascinanti insediamenti turistici del Mediterraneo.
Il Comprensorio di Porto Rotondo, frazione del Comune di Olbia e compreso tra il golfo di Cugnana e quello di Marinella, si estende oggi per 500 ettari ed ha come punto di riferimento un attrezzatissimo porto con la disponibilità di circa 700 posti barca.
Il villaggio nasce da un’ispirazione dei fratelli veneziani Nicolò e Luigi Donà dalle Rose che già conoscevano la Sardegna e la frequentavano in barca, a pesca, con il padre Lorenzo, sin dal 1951.
L’idea della realizzazione del borgo risale all’inverno del 1964, nella nota località di montagna Cortina d’Ampezzo, durante una festa a cui parteciparono molti personaggi del jet set nazionale ed internazionale, tra cui Gabriella di Savoia e Gunther Sachs.
Gli ospiti presenti si trovarono immersi in un angolo spettacolare e virtuale tra gigantesche fotografie del luogo dove stava per nascere Porto Rotondo, un paradiso selvaggio ed inviolato.
L’annuncio della nascita del villaggio venne accompagnato da un piccolo regalo agli invitati: una litografia di Zennaro, ispirata da una piantina del ‘500, che riproduceva, in modo deliziosamente naif, l’idea di un paesino marinaro.
Già nella primavera dello stesso anno si depose la prima pietra dell’Hotel Sporting che rappresentò l’iniziale punto di incontro per il mondo della cultura e dello spettacolo e alle cui fondamenta venne sotterrata una pergamena con la data di inizio dei lavori e le firme dei fondatori, delle autorità e di tutti i collaboratori che resero possibile l’inizio della sua realizzazione.
Solo qualche mese prima, i due giovani fratelli veneziani, con le loro valige piene di sogni e di idee, fecero uno schizzo su un tovagliolo della “loro” Porto Rotondo, raffigurando le case, il molo, la piazza, la chiesa, il teatro e il faro all’imboccatura del porto.
I due giovani conti veneziani, grazie al loro “patrimonio” personale di amicizie, svolsero un ruolo fondamentale e trainante per attirare a Porto Rotondo i migliori nomi italiani e stranieri dell’industria, della finanza, dell’aristocrazia e, soprattutto, tanti artisti.
A guidarli fu l’idea di creare non solo un villaggio turistico, ma un’opera d’arte a cielo aperto.
L’amicizia con gli scultori Andrea Cascella e Mario Ceroli e con l’architetto Gianfranco Fini diede un’impronta particolare alla nascita del villaggio.
Grandi architetti, scultori e pittori, innamorati del posto, vollero contribuire alla realizzazione del villaggio dando vita a felici ed originali collaborazioni: da qui nasce l’accoppiata Andrea Cascella-Vittorio Gregotti per la Piazzetta San Marco nel 1966; Giancarlo Sangregorio – Piero Castellini per la Piazzetta della Darsena nel 1967; l’alleanza fra Andrea Cascella, Mario Ceroli e Gianfranco Fini per la Chiesa dal 1969 al 1977 e, dal 1985, il sodalizio Ceroli-Fini-Sotgiu per il Teatro.
L’impianto urbano è un chiaro e nostalgico riferimento a Venezia, città d’origine dei conti. Non a caso la Piazza principale si chiama San Marco.
La sua posizione strategica rende Porto Rotondo un punto di riferimento per il turismo nautico di lusso e non solo. Le spiagge, meravigliose e cristalline, offrono fondali bassi e sabbia finissima.
In alcune spiagge (Punta Volpe, Punta Lepre e delle Alghe) è attivo nel periodo estivo un servizio di assistenza bagnanti, per intervenire in caso di emergenze, offrendo soccorso immediato. La loro presenza assicura che i visitatori possano godersi il mare in tranquillità e sicurezza.
Il suo nome riprende quello della principessa Ira von Fürstenberg, attrice e designer che amava trascorrere a Porto Rotondo le sue vacanze. E’ composta da sabbia bianca e finissima che contrasta con il colore delle acque turchesi. I bassi fondali sabbiosi la rendono particolarmente adatta alla balneazione e ai giochi dei bambini.
Paesaggi naturali, ricchezze artistiche e bellezze architettoniche e storiche rendono questa perla del nord est dell’isola una meta molto ambita durante l’estate.
Realizzata e ideata dagli scultori Andrea Cascella e Mario Ceroli. L’interno della chiesa ha la forma di una carena di nave rovesciata con migliaia di figure, sagomate in legno di pino di Russia, realizzate dallo scultore Mario Ceroli e che rappresentano personaggi storici di PortoRotondo. La pavimentazione è interamente realizzata in granito.
La pavimentazione è stata realizzata nel 2007 da Emanuel Chapalain, con la rappresentazione della “catena alimentare”: un percorso scultoreo di un’onda nel quale dei pesci divorano altri pesci, sintetizzando così il circolo continuo della vita. Il materiale utilizzato è granito greggio e arenaria gialla, porfido rosso, basalto grigio e, per le onde, il marmo di Orosei. Gli occhi dei pesci, in vetro di Murano, si accendono di notte grazie a un sistema di led.
Costruita tra il IV e il III secolo a.C la torre, un nuraghe millenario, segnalava l’avvistamento dei pericoli del mare in età punica. Un monumento unico e senza confronti nell’intero bacino occidentale del Mediterraneo.
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